mercoledì 3 giugno 2009

Autorità e comando: l'arrivo dei seguaci di Lolindir

(Maurè ho scritto due righe sui miei pupetti come avevi detto la scorsa seduta)

Erano passati pochi giorni da quando Lolindir aveva incontrato Hextor. Alla magione tutti si adoperavano per conteggiare le ricchezze acquisite ed organizzare i commerci, quando Nicolaj accorse alle stanze di Vlad e di Joan annunciando l’arrivo di un gruppo di individui che vestivano le effigia della chiesa di Hextor.
Joan andò a ricevere i suoi confratelli e li fece accomodare così che essi potessero ristorarsi e riposarsi dopo il viaggio.
Questi individui erano chierici accorsi in supporto a Joan, venuti a costruire il tempio della divinità qui all’interno della magione e a servire la causa della compagnia.
Lolindir guardava sempre più con ammirazione Joan per avergli salvato la vita, ma anche per il suo operato all’interno della compagnia, fu così che decise di radunare attorno a sé, proprio come aveva appena fatto Joan, alcuni seguaci che potessero ingrossare le fila degli schieramenti dei Sigilli d'Orati.
L’elfo prese con passo risoluto la strada verso Ordulin, dirigendosi direttamente al quartier generale dei Corvi d’Argento; una volta giunto al cospetto del suo ufficiale, chiese accesso all’archivio della Gilda e, ottenuto il permesso, consultò la lista dove erano inseriti i nomi delle reclute che non erano riuscite a portare a termine la loro missione ed erano quindi state respinte dall’Ordine.
Lolindir trascrisse i nomi degli individui che gli interessavano su di una pergamena e, grazie alla sue capacità di ricerca, li radunò in taverna entro sera.
Convincerli ad aderire alla sua causa non fu difficile, d’altra parte si trattava di guerrieri giovani e inesperti, in cerca di un tetto, un rancio e possibilità di arricchirsi velocemente.
Solo uno di loro, sembrava restio ad accettare: si trattava di “Michail”, un piccolo Halfling dalla parlantina sciolta e con una notevole capacità di osservazione, tutte caratteristiche che Lolindir non fece tardi a notare e che, naturalmente, non poteva che apprezzare.
L’elfo si trattenne qualche minuto in più a parlare con l’ halfling, in disparte, in un linguaggio ai più sconosciuto.
I due sembrarono da subito andare molto daccordo, dagli sguardi che si scambiavano e dal tono con cui parlavano sembrava che si conoscessero da sempre, anche se fino a quel giorno non si erano mai incontrati.
A fine serata, quindi, Lolindir rientrava fiero alla magione con al seguito il suo gruppo di servitori, capeggiati da Michail.

2 commenti:

  1. bella Die!! e andiamo uomini! però che roba so sti "Sigilli d'Orati"??? sigilli fatti di pesce???? :)))))))

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